Il telescopio Maksutov rappresenta un’innovazione nel campo dell’ottica astronomica grazie alla sua configurazione catadiottrica, che unisce un mirroring sferico a una lente menisco negativa di bassa potenza. Questa combinazione consente di affrontare efficacemente i problemi di aberrazione fuori asse, comuni in molte altre configurazioni telescopiche. La sua concezione è attribuita all’inventore russo Dmitri Dmitrievich Maksutov, che ideò un correttore menisco assolutamente sferico, sostituendo le tradizionali lenti di Schmidt e semplificando così i processi di fabbricazione.
L’ispirazione per il design del telescopio proviene dalla camera di Schmidt, che corregge gli errori sferici utilizzando le imperfezioni di una lente negativa. Maksutov ha saputo semplificare ulteriormente la sua invenzione, utilizzando esclusivamente elementi sferici per ridurre al minimo complessità e costi. Tra le sue scoperte vi è stata anche l’introduzione di un correttore achromatizzato, realizzato in un unico tipo di vetro, in grado di gestire le aberrazioni cromatiche con risultati eccellenti.
Il brevetto per questo design fu registrato nel 1941 e venne pubblicato per la prima volta nel maggio del 1944 nella rivista Journal of the Optical Society of America. Nell’articolo, intitolato “Nuovi sistemi meniscali catadiottrici”, venne delineato non solo il funzionamento del sistema, ma anche le potenzialità per l’osservazione astronomica. Da quel momento, un numero crescente di progettisti professionisti e hobbisti ha cominciato a esplorare varianti e configurazioni a campo largo per il mercato amatoriale.
Fin dagli anni ’50, i telescopi Maksutov sono diventati sempre più popolari tra gli astronomi amatoriali, grazie alla loro capacità di offrire immagini chiare e minimizzare le distorsioni ottiche, rendendoli uno strumento ideale per l’osservazione del cielo notturno.