Guiseppe Piazzi rappresenta una figura di grande rilevanza nel mondo dell’astronomia e della matematica, avendo dato un contributo fondamentale alla scienza durante il suo tempo. Conosciuto per la fondazione dell’Osservatorio Astronomico di Palermo, ha posto le basi per una nuova era nell’osservazione astronomica in Italia. Nacque il 16 luglio 1746 nella piccola e suggestiva località di Ponte Valtellina, tuttavia, non si conoscono molti dettagli sulla sua infanzia.
La sua carriera ebbe inizio a Roma, dove divenne residente presso l’Andrea Del Valle. Durante questo periodo, Piazzi frequentò corsi di matematica con il noto Giovan Battista Beccaria. Nel luglio 1770, assunse il prestigioso incarico di Presidente di Matematica presso l’Università di Malta. Al termine del suo biennio a Malta, Piazzi si trasferì a Ravenna, dove continuò la sua attività di docente di Matematica e Filosofia al Collegio Dei Nobili. Nel marzo 1781, prese la decisione di trasferirsi a Palermo, dove iniziò a insegnare Matematica all’Accademia Regj Studi, oggi conosciuta come l’Università di Palermo.
Piazzi divenne professore di Astronomia all’Università di Palermo, mantenendo questo ruolo fino a gennaio 1787. Grazie alla sua significativa esperienza nell’insegnamento di Matematica e Filosofia, ricevette l’incarico dal governo italiano di partecipare a programmi di formazione astronomica a Londra e Parigi. Durante il suo soggiorno di due anni in queste due città europee, Piazzi iniziò la costruzione dell’Osservatorio Astronomico di Palermo. Tra il 1787 e il 1789, collaborò con alcuni tra i più illustri astronomi inglesi e francesi per studiare il Circolo Astronomico Altazimutale progettato dall’istrumentista Jesse Ramsden. Questo strumento si rivelò cruciale per le ricerche condotte all’Osservatorio di Palermo.
Nel 1817, il grande re Ferdinando lo nominò responsabile del completamento dell’Observatorio di Capodimonte. Con la conclusione dei lavori, Piazzi fu nominato Direttore Generale per gli Osservatori di Sicilia e Napoli. Prima di ricevere questo prestigioso incarico, nel gennaio 1801, Piazzi scoprì con successo l’oggetto astronomico noto come “Ceres“, il primo asteroide della storia. Secondo le osservazioni di Piazzi, questi corpi celesti nell’asteroide belt si muovevano in contrasto con lo sfondo stellato, dando origine a un’affascinante scoperta. Piazzi lo chiamò “Ceres Fernandia“, in onore del re Ferdinando IV di Sicilia e Napoli.
Cinquant’anni dopo la sua scomparsa, astronomi italiani presentarono il millesimo asteroide, dedicando il Crater Lunare in onore dei contributi di Piazzi alla scienza e all’astronomia.