Abilitazione e Supporto
04/10/2024
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Nel corso di un ultimo test prima della spedizione al suo sito di lancio indiano, la missione Proba-3 dell’ESA, che realizza eclissi mediante un doppio satellite, ha ricevuto comandi dal suo team scientifico e ha trasmesso immagini di ritorno, esattamente come opererà in orbita.
Una fattoria di antenne spaziali nel mezzo della foresta delle Ardenne
Proba-3 è una missione estremamente ambiziosa dal punto di vista tecnico e scientifico. Attraverso una formazione di volo di millimetri, i suoi satelliti duali realizzeranno ciò che prima era considerato impossibile in una missione spaziale: una piattaforma genererà un’ombra tenuta con precisione sull’altra, bloccando così il sole rovente per osservare l’atmosfera spettrale circostante per un periodo prolungato. L’ultimo di una serie di cinque ‘Test di Validazione del Sistema’ per la missione ha visto scienziati dell’Osservatorio Reale del Belgio a Bruxelles inviare richieste operative al centro di controllo della missione presso l’ESA ESEC, il Centro Europeo per la Sicurezza e l’Istruzione Spaziale, situato a Redu.
Proba-3 Occulter di fronte al satellite Coronagraph
Il centro di controllo ha elaborato queste richieste e ha inviato telecomandi agli strumenti scientifici a bordo del satellite Proba-3, attualmente situato in una sala pulita presso Redwire Space a Kruibeke, per gestire le osservazioni scientifiche richieste in modo completamente automatizzato. Ora che i test sono stati completati, Proba-3 sarà spedita al Centro Spaziale Satish Dhawan in India il 21 ottobre per un lancio programmato con il razzo PSLV-XL il 29 novembre.
Orbita di Proba-3
L’ultima prova è durata in totale 12 ore, replicando parte dell’eccentrica orbita di Proba-3 di 19,5 ore attorno alla Terra, con la formazione di volo per osservare la corona solare che si è svolta in un periodo di sei ore attorno all’apogeo, al vertice della sua orbita di 60.000 km. Il volo in formazione dei due satellite avverrà su una base completamente autonoma, ma i test hanno incluso l’invio di comandi agli strumenti scientifici sia per la calibrazione in volo che per l’osservazione scientifica nominale, oltre all’aggiornamento di alcuni comandi da sostituire con altri. Questa funzionalità offre flessibilità agli scienziati per reagire rapidamente a eventi solari eccezionali.
Fogli informativi di Proba-3
“Basato su scenari via via più ambiziosi, questi Test di Validazione del Sistema (SVT) replicano l’intera catena di operazioni associate alla missione, eseguite utilizzando le strutture e il software del segmento di terra che verranno utilizzati durante il volo” spiega l’ingegnere di sistema di Proba-3, Raphael Rougeot. “Includono anche le persone reali che superviseranno la missione: il team di Redwire che effettuerà le attività di lancio e di orbita iniziale da ESEC e il personale ESA che subentrerà durante la fase operativa, con il supporto del principale contraente Sener in Spagna – oltre ovviamente al team degli strumenti scientifici di Proba-3.”
I satelliti Proba-3 formano un’eclissi artificiale
“Stiamo sostanzialmente controllando l’operabilità generale del satellite, per garantire che i dati possano muoversi liberamente da e verso il segmento di terra ai satelliti senza problemi imprevisti, in modo che la missione nello spazio possa procedere nel miglior modo possibile. Infatti, una delle caratteristiche chiave della missione Proba-3 è un sistema di terra e volo altamente automatizzato.”
Satellite Proba-3 Occulter
L’ingegnere di sistema di Proba-3, Esther Bastida Pertegaz, aggiunge: “I controllori della missione hanno precedentemente praticato il funzionamento dei satelliti prima degli SVT, quando erano dall’altra parte del vetro a Redwire. Ma c’è qualcosa di molto più realistico nel gestire i satelliti da remoto dal nostro reale centro di controllo della missione – la sensazione è come se stessero già operando nello spazio.” “Il coronografo ASPIICS di Proba-3, ovviamente, ha mantenuto chiusa la sua porta protettiva durante il test, ma ha restituito un’immagine riconoscibile del coronografo interno al team dell’Osservatorio Reale del Belgio.”
ESEC è stato il centro dei Test di Validazione del Sistema di Proba-3
L’unico elemento del segmento di terra di Proba-3 non coinvolto nei test SVT è rappresentato dalle stazioni di terra sparse in tutto il mondo che manterranno il contatto con i satelliti durante ogni orbita in alta quota: Santiago in Cile, Yatharagga in Australia, Maspalomas a Gran Canaria e Villafranca vicino a Madrid. Composto dai satelliti Coronagraph e Occulter, Proba-3 è l’ultima in una famiglia di minisatelliti sperimentali dell’ESA risalente al 2001, il cui nome deriva dal latino che significa ‘Proviamo!’.
Proba-3, il doppio satellite che genera eclissi