Saturno ha da sempre catturato l’immaginazione degli astronomi per la sua straordinaria architettura anellare, che avvolge l’equatore del pianeta e lo rende uno dei fenomeni visivi più affascinanti del nostro Sistema Solare. I suoi anelli, composti da milioni di piccole particelle ghiacciate e polveri, si estendono per 250.000 km di larghezza ma possono essere sottili come alcune decine di metri in certi punti. Pur rimanendo ancora un mistero, le teorie sull’origine degli anelli oscillano tra l’idea che siano i resti di una luna distrutta o i residui del materiale nebulare originale dal quale è nato Saturno.
Classificato come gigante gassoso, Saturno si compone principalmente di un strato superiore di gas, tra cui elio e idrogeno molecolare, che circondano un nucleo roccioso estremamente caldo. Nonostante le sue dimensioni che superano di 95 volte quelle della Terra, la sua densità è solo dello 0,7 rispetto a quella dell’acqua. L’atmosfera del pianeta contiene circa il 75% di idrogeno e il 25% di elio, oltre a tracce di altre sostanze, come metano e ghiaccio d’acqua. Le sue nubi formano diversi strati: il primo, composto da nubi di ghiaccio di ammoniaca, presenta temperature estremamente basse che possono scendere fino a -250° C. Sotto di esso, troviamo uno strato di nubi di idrossido di ammonio, dove le temperature medie salgono fino a -70° C. Il livello più profondo è dominato da nubi d’acqua, con temperature che si attestano al punto di congelamento dell’acqua, ovvero zero gradi Celsius.
Nel nucleo, tuttavia, le temperature possono raggiungere punte elevate di 11.700° C. Si ritiene che il grande calore interno sia dovuto al fenomeno della sedimentazione dell’elio dall’atmosfera superiore attraverso l’idrogeno liquido presente all’interno del pianeta. Come il vicino Giove, Saturno è soggetto a tempestose condizioni atmosferiche, anche se i suoi uragani non sono così intensi come quelli gioviani. Le tempeste tendono a concentrarsi attorno ai numerosi anelli, con venti che all’equatore possono toccare la velocità di 1.800 km/h, e possono infuriare per mesi o addirittura anni.