Nella fisica e nella chimica, il termine “superfluido” si riferisce a una fase speciale della materia, portata a temperature estremamente basse, prossime allo zero assoluto, in cui le sue molecole mostrano proprietà quantistiche straordinarie. Gli scienziati hanno condotto ricerche approfondite nei laboratori per preparare superfluidi, utilizzandoli per esperimenti innovativi. Recenti esplorazioni spaziali hanno rivelato che i superfluidi possono esistere anche nello spazio profondo.
Gli interni delle stelle di neutroni sono considerati uno dei segreti più affascinanti dell’universo. È stato dimostrato, tramite studi recenti, che il nucleo della stella di neutroni Cassiopeia A è effettivamente riempito di superfluido, una condizione della materia priva di attrito. Cassiopeia A è stata scoperta nel 1999, quando l’Osservatorio spaziale Chandra ha scandagliato il cielo alla ricerca di corpi celesti che emettono raggi X. Uno studio più recente, condotto da astronomi dell’Università di Southampton e dell’Università di Alberta, ha rivelato che la temperatura all’interno di Cassiopeia A è diminuita drasticamente del 4% nel giro di soli dieci anni.
Questo calo di temperatura significativo è stato associato dagli astronomi all’esistenza del superfluido. Nel contesto terrestre, un superfluido ha la straordinaria capacità di scorrere senza resistenza. In ambienti di laboratorio estremamente freddi, i superfluidi possono addirittura risalire le pareti e fuggire da contenitori a tenuta d’aria. Questa proprietà consente loro di essere caricati elettricamente. Di conseguenza, possono diventare superconduttori, trasportando elettricità senza perdite.
Ulteriori ipotesi avanzate dagli astronomi suggeriscono che nel prossimo decennio Cassiopeia A continuerà a raffreddarsi. Se ciò dovesse verificarsi, l’esistenza del superfluido sarebbe ulteriormente confermata da questo fenomeno.