Il telescopio Schmidt–Cassegrain rappresenta una sofisticata evoluzione della camera Schmidt, progettato per garantire prestazioni eccellenti, in particolare quando non viene sfruttato al limite delle sue capacità. Questo strumento consente osservazioni visive straordinarie del cielo, grazie al suo specchio secondario convesso e sferico che riflette il fascio di luce convergente generato dallo specchio primario attraverso un apposito foro centrale all’interno di quest’ultimo. Ciò facilita il posizionamento di un oculare all’estremità posteriore del tubo.
Essenzialmente, il telescopio Schmidt–Cassegrain è un telescopio catadioptrico che unisce il percorso ottico del riflettore Cassegrain e la piastra correttore Schmidt. Il design è frutto del lavoro di James Gilbert Baker negli anni ’40, come versione modificata della camera Schmidt. Utilizza lo standard specchio primario sferico e la piastra correttore Schmidt per effettuare aggiustamenti sulle aberrazioni sferiche. La particolarità della configurazione Cassegrain risiede nello specchio secondario convesso, che funge da efficace appiattitore del campo visivo, facilitando la trasmissione delle immagini attraverso lo specchio primario perforato verso il piano focale finale, situato immediatamente dietro il primario.
Questo design innovativo ha guadagnato una notevole popolarità nel settore dei telescopi per consumatori, grazie alla facilità di costruzione delle superfici ottiche sferiche e ai benefici della lunga lunghezza focale dei telescopi rifrattori, il tutto a costi contenuti per ogni apertura. Ciò si traduce in un telescopio compatto e molto portatile, considerando le aperture coinvolte,il che ne aumenta ulteriormente l’utilizzabilità e il valore commerciale. Sebbene non offra il vasto campo visivo della camera Schmidt, si comporta decisamente meglio in termini di osservazione di oggetti profondi nel cielo, rendendolo una scelta preferita per molti astronomi.