Il nostro astro locale, il Sole, è stato oggetto di numerosi studi, che spaziano dai telescopi a terra fino agli osservatori spaziali. L’Orbiter Solare dell’ESA ha intrapreso un avvicinamento al Sole, catturando immagini con un dettaglio senza precedenti lungo il cammino. Ha raggiunto il suo punto equidistante nel marzo dello scorso anno, riuscendo a raccogliere una serie di 25 immagini. Queste immagini sono state unite per rivelare un’immagine a risoluzione straordinariamente alta. È possibile persino ingrandire per osservare singoli granuli nella fotosfera solare.
Rispetto alla Terra, il Sole è enorme, ma confrontato con altre stelle, si può considerare piuttosto average. Fornisce energia per sostenere la vita attraverso il processo di fusione nucleare che avviene nel suo nucleo profondo. Gli atomi di idrogeno si fondono in elio generando una quantità di energia tale che calore e luce avvolgono il nostro pianeta. Come tutte le altre stelle, il Sole è una grande sfera di gas elettricamente carico con una temperatura superficiale visibile di circa 5.500°C. Ha un diametro straordinario di 1,39 milioni di km e si trova a una distanza media di 150 milioni di km da noi. Rappresenta il 99% della massa del Sistema Solare ed è proprio questa massa che genera la sua enorme forza di gravità, la quale ha mantenuto pianeti, asteroidi e comete in orbita per gli ultimi 4,6 miliardi di anni!
Il Sole il 1° novembre 2023 con il telescopio eQuinox 2 di Unistellar e il Filtro Solare Smart. Credito: Nancy Atkinson.
Non ci sono dubbi sul fatto che sia l’oggetto astronomico più prominente a brillare nei nostri cieli e di conseguenza non sorprende che sia stato il bersaglio di innumerevoli studi. L’Orbiter Solare dell’ESA è uno di quegli osservatori spaziali che ha iniziato a svelare alcuni dei misteri della nostra stella più vicina. È stato lanciato nel febbraio del 2020 ed è progettato per catturare immagini dei poli del Sole, oltre a misurare i suoi campi magnetici e il vento solare. L’orbita seguita dall’Orbiter Solare è molto specifica e descrive un’orbita ellittica che lo porta fino a 42 milioni di km dal Sole.
Orbiter Solare
A bordo dell’Orbiter Solare ci sono strumenti progettati per sondare le dinamiche del Sole. I più interessanti di questi sono quelli progettati per osservare direttamente il Sole e includono il Rivelatore di Ultravioletti Estremi (EUI) e il Rivelatore Polarimetrico e Helioseismico (PHI), che, quando combinati con altri strumenti a bordo, possono creare immagini di qualità incredibilmente alta. Con l’Orbiter Solare già a metà strada verso il Sole, l’ESA ha rilasciato un’immagine straordinaria della nostra stella più vicina, derivata dai dati provenienti sia dall’EUI che dal PHI.
Al momento in cui sono state scattate le immagini, l’Orbiter Solare si trovava a 74 milioni di km dal Sole (Mercurio dista circa 50 milioni di km) e non era abbastanza lontano per catturare un’immagine dell’intero Sole. Di conseguenza, sono state scattate 25 immagini nel corso di alcune ore e poi unite per creare il mosaico che è stato appena rilasciato. Il risultato finale può essere visto qui e presenta una risoluzione di circa 175 km per pixel. Osservazioni precedenti hanno raggiunto risoluzioni più profonde, ad esempio, il Telescopio Solare Gregor a Tenerife ha ottenuto una risoluzione di soli 50 km per pixel, ma questo riguardava solamente una piccola sezione del Sole.
I grandi mosaici non sono mai stati possibili a causa della turbolenza atmosferica che rendeva impossibile unire sufficienti immagini. L’immagine è davvero straordinaria. Se ci si ingrandisce, si possono notare i dettagli della granulazione su tutta la fotosfera del Sole e anche alcune macchie solari in altissima risoluzione.
Fonte: Il Sole da Vicino