Nel mese di maggio, la tempesta geomagnetica più potente degli ultimi venti anni ha colpito la Terra, portando a spettacolari aurora boreale visibili fino in Florida e in Messico. Con l’attività solare che continua ad aumentare a un ritmo record, potrebbe esserci un evento simile a settembre? Non c’è garanzia, ma ci sono motivi per credere che le poche settimane attorno all’equinozio d’autunno di questo mese (22 settembre) possano vedere tempeste geomagnetiche più intense del solito. Questo potrebbe significare una breve stagione delle aurore. Questo è legato a un fenomeno chiamato Effetto Russell-McPherron, che spiega perché i periodi intorno ai due equinozi della Terra, a marzo e settembre, tendono spesso a presentare le aurore più colorate. Un studio pubblicato nel 1973 sosteneva che le aurore apparissero con maggiore regolarità durante marzo e settembre, grazie ai campi magnetici della Terra e al vento solare che si allineano temporaneamente. Il vento solare è un flusso di particelle cariche provenienti dal sole, che si intensifica improvvisamente dopo l’emissione di flare solari e di espulsioni di massa coronale (CME) — potenti esplosioni di radiazione e materiale solare. L’attività magnetica del sole ha un ciclo che dura 11 anni e dovrebbe raggiungere il picco proprio adesso. Tuttavia, non è questo il motivo per cui una stagione delle aurore potrebbe essere imminente. Le aurore si verificano quando le particelle cariche presenti nel vento solare entrano nel campo magnetico terrestre e colpiscono molecole di ossigeno e azoto nell’atmosfera; questo eccita le molecole, facendole emettere luce in colori vivaci. Anche se il campo magnetico terrestre e quello del vento solare sono solitamente disallineati, grazie all’effetto Russell-McPherron, i poli magnetici della Terra si inclinano durante gli equinozi per ricevere più facilmente le particelle cariche. Mentre i campi magnetici orientati verso sud all’interno del vento solare annullano il campo magnetico terrestre orientato verso nord, si aprono crepe nella magnetosfera terrestre, permettendo al vento solare di fluire lungo le linee del campo magnetico in modo più semplice. Questa geometria è ben sincronizzata per l’emisfero settentrionale, poiché durante l’equinozio di settembre, 12 ore di buio seguono 12 ore di luce. Quindi, oltre alla maggiore probabilità di intense esposizioni dell’aurora, c’è anche una maggiore possibilità di vederle in un cielo buio rispetto all’estate scorsa. Ultime notizie dallo spazio, gli aggiornamenti più recenti sui lanci di razzi, eventi di osservazione del cielo e altro ancora!
Una stagione di aurore straordinariamente attiva è a pochi settimane di distanza!
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