Oggi, la Starship di SpaceX ha realizzato un importante traguardo, completando il suo sesto lancio, consolidandosi come uno dei razzi più promettenti della storia dell’astronautica. Con una altezza di 122 metri, questa imponente megaraffineria ha decollato dal sito orbitale di Starbase in Texas meridionale alle 17:00 EST (22:00 GMT; 16:00 ora locale del Texas), mostrando chiaramente le sue potenzialità. In precedenti voli, SpaceX è riuscita a rientrare con successo il razzo di prima fase, noto come Super Heavy, al centro di lancio, un obiettivo che la compagnia sperava di replicare oggi. Tuttavia, durante la trasmissione del volo, è stato comunicato che i dati di volo non supportavano un tentativo di atterraggio controllato: “Abbiamo riscontrato dei criteri che non erano stati soddisfatti”, ha affermato un rappresentante di SpaceX. Pertanto, Super Heavy ha effettuato un ammaraggio controllato nel Golfo del Messico, settimana e minuti dopo il lancio.
L’attesa per questo sesto volo era elevata, in parte per il tentativo innovativo di recupero del razzo. Ricordiamo che Donald Trump, l’ex presidente degli Stati Uniti, ha effettuato un viaggio in Texas per assistere al volo di persona, sottolineando l’interesse crescente che circonda questa impresa spaziale. Trump ha mostrato un chiaro supporto a Elon Musk e alla missione Starship, affermando pubblicamente che la Starship è cruciale per il futuro dell’agenzia spaziale.
L’obiettivo del volo non era solo riportare Super Heavy sulla Terra completamente integro, ma anche testare le prestazioni della sezione superiore della Starship, un veicolo spaziale alto circa 50 metri. La Starship ha seguito una traiettoria semi-orbitale simile a quella del quinto volo, con un arrivo previsto nell’Oceano Indiano, a largo delle coste australiane, circa 65 minuti dopo il decollo. Questo volo segna anche il debutto del primo payload a bordo della Starship: una banana di peluche, che funge da indicatore di assenza di gravità.
Un ulteriore passo avanzato è l’accensione di uno dei sei motori Raptor a 38 minuti dal lancio. Questo esperimento dimostrerà la capacità della Starship di gestire le manovre necessarie per un rientro sicuro durante le missioni orbitali. È bene ricordare che Starship è progettata per essere totalmente e rapidamente riutilizzabile, proprio come il motore Super Heavy, e SpaceX prevede di implementare strategie di recupero con bracci specializzati anche per i voli futuri.
Il volo ha inoltre posto sotto osservazione le modifiche scelte per il suo scudo termico, essenziale per la sicurezza durante il rientro nell’atmosfera terrestre, con parte delle piastrelle del sistema di protezione rimosse per favorire nuovi esperimenti. Spera di testare nuovi materiali di protezione termica e raccogliere dati sui profili di atterraggio futuri attraverso manovre deliberate.
Inoltre, a differenza dei precedenti voli, il tempo di lancio è stato strategicamente programmato per consentire una migliore osservazione dell’arrivo della Starship. Le missioni sono cruciali per SpaceX per le sue ambiziosi obiettivi di colonizzazione sulla Luna e su Marte, e secondo l’attuale piano, Starship potrebbe fornire il primo atterraggio di astronauti NASA sulla Luna come parte del programma Artemis entro la fine del 2026.
Col ritmo attuale, previsto di aumentare notevolmente nel prossimo futuro, l’ambizione di SpaceX è di raggiungere un palinsesto di 25 lanci di Starship nel 2025 e 100 nei successivi anni. La portata di queste aspirazioni sembra ottimistica, ma gli sviluppi sul fronte dell’agenzia spaziale mostrano già un aumento significativo delle missioni. Si prospetta un futuro non troppo lontano nel quale Starship non solo porterà a termine missioni intorno alle orbite terrestri, ma si avventurerà oltre, portando con sé l’umanità verso un domani oltre l’orbita della Terra.