Le stelle di carbonio rappresentano delle masse stellari enormi, simili alle giganti rosse, ma con un’atmosfera che contiene una maggiore quantità di carbonio rispetto all’ossigeno. Questi corpi celesti sono rari e la loro dimensione è tale da poter ingoiare interi pianeti del nostro Sistema Solare, suggerendo che si trovano in uno stadio evolutivo avanzato. Infatti, anche le stelle attraversano diverse fasi durante la loro infinitesimale vita che si estende per miliardi di anni.

Ma prima, cosa sono le giganti rosse? Si tratta di stelle mature. In un giorno lontano, nel vasto abbraccio dell’eternità, il Sole diventerà anch’esso una gigante rossa, assorbendo Mercurio e Venere nel suo aumento di dimensioni. La gigante rossa Aldebaran, che ha un diametro di 50 miliardi di chilometri, è oltre 35 volte più grande del Sole. Betelgeuse, una stella nella costellazione di Orione, supera addirittura l’orbita del pianeta Marte. Le stelle di carbonio hanno dimensioni simili, ma contengono un quantitativo maggiore di carbonio rispetto all’ossigeno.

Con il passare del tempo, le stelle invecchiano e la loro temperatura aumenta, mentre la radiazione prodotta dal loro nucleo cerca di farle esplodere. Gli strati esterni si gonfiano e si espandono, raffreddandosi e diventando quindi più rossi (per i corpi celesti, il rosso rappresenta il freddo, mentre il blu indica il caldo). Le giganti rosse e le stelle di carbonio alla fine si trasformeranno in nane bianche.

La nana bianca, d’altro canto, rappresenta la fase finale di una stella normale, prima di sfumare nel buio. Ciò che rimane della stella che un tempo era gigantesca è il suo nucleo, il luogo dove si genera l’energia nucleare che consente alla stella di brillare. Questo fenomeno avviene quando la gigante rossa collassa nel suo centro. Le nane bianche sono così piccole che emettono poca luce, rendendole difficili da individuare.