Il primo di quattro satelliti che compongono la missione Cluster dell’ESA sta tornando in sicurezza sulla Terra, segnando una conclusione brillante per questa straordinaria missione. L’orbita del satellite è stata modificata lo scorso gennaio per mirare a una regione il più lontano possibile dalle aree popolate. Questo garantisce che eventuali parti del veicolo spaziale che sopravvivono al rientro cadano su un oceano aperto. Durante i suoi 24 anni nello spazio, Cluster ha inviato dati preziosi su come il Sole interagisce con il campo magnetico della Terra, aiutandoci a capire e prevedere meglio il potenziale clima spaziale pericoloso. Con questo primo rientro mirato nella storia, Cluster si distingue per un motivo diverso, portando l’ESA ben oltre gli standard internazionali di sicurezza spaziale e contribuendo a garantire la sostenibilità a lungo termine delle attività spaziali.