Saturno è uno dei pianeti più facilmente riconoscibili del sistema solare, noto per il suo straordinario sistema di anelli. È il sesto pianeta in ordine di distanza dal sole e il secondo più grande dopo Giove. Fa parte del gruppo dei pianeti giganti gassosi, insieme a Giove, Nettuno e Urano. Questo pianeta deve il suo nome al dio romano Saturno, il divinità dell’agricoltura e della raccolta. In mitologia greca, l’equivalente di Saturno è Crono, il padre dei Titani, ossia figura centrale prima della successione degli dei Poseidone, Ade e Zeus, nell’antica narrazione.
La storia di Saturno porta a una riflessione importante: esiste da moltissimo tempo. Tuttavia, sorge una domanda cruciale: quando è stato realmente scoperto?
La risposta risulta sorprendente, soprattutto considerando i progressi fatti dalla scienza fino ad oggi. Saturno è conosciuto sin dai tempi preistorici. Prima dell’invenzione del telescopio, gli antichi babilonesi avevano già iniziato a osservare Saturno ad occhio nudo. Questa pratica risale all’incirca al 1830 a.C., un buon punto di partenza per rispondere alla questione della scoperta di Saturno.
Tra i pianeti scoperti nei tempi antichi, Saturno è quello più lontano dal Sole. Questa distanza conferisce a Saturno un’aura di mistero che trascende le antiche mitologie romane e greche. Ad esempio, Saturno ha avuto un ruolo significativo nelle antiche culture asiatiche, come l’astrologia giapponese, cinese, indiana e babilonese.
Studiare Saturno ha richiesto tempo e pazienza. Nei primi anni del 1600, Galileo Galilei scoprì che Saturno possedeva degli anelli, sebbene inizialmente supponesse erroneamente che fossero satelliti. Fu Christian Huygens a comprendere correttamente che questi “satelliti” erano in realtà anelli e che il pianeta aveva un vero e proprio satellite naturale. Successivamente, Giovanni Domenico scoprì altri quattro satelliti di Saturno, e nuove scoperte vennero fatte fino agli anni ’40 del 1900.