Mercurio è il pianeta più vicino al sole e allo stesso tempo il più piccolo del sistema solare. Queste caratteristiche rendono difficile per gli scienziati fare ricerche approfondite su Mercurio. Fino ad oggi, solo due missioni spaziali hanno esplorato il pianeta: la Mariner 10 nel 1974 e la sonda MESSENGER nel 2008. Nonostante queste missioni, non è stata ancora realizzata una mappatura completa di Mercurio. La sonda MESSENGER tornerà nel 2011 con l’obiettivo di mappare l’intero pianeta, ma nessuno può dire con certezza se ciò sarà effettivamente possibile.
Anche con l’ausilio delle recenti sonde, il corpus di informazioni su Mercurio rimane limitato. È quindi lecito affermare che non abbiamo notizie anche a lungo termine su questo misterioso pianeta? La risposta a questa domanda è sorprendentemente positiva. Anche se, come gli altri cinque pianeti più vicini al sole (escludendo ovviamente la Terra), non si conosce con esattezza la data della scoperta di Mercurio, ci sono registrazioni di astronomi antichi che raccolsero dati su Mercurio ben prima di Copernico e Galileo.
Una delle prime e più celebri osservazioni del pianeta proviene dalla tavoletta babilonese chiamata Mul Apin. Secondo stime, queste tavole risalgono all’incirca al 1000 a.C. I Babilonesi si riferivano a Mercurio, in queste tavole, come Nabu, il dio della scrittura e della sapienza. Anche gli astrologi dell’antica Grecia e della Cina hanno documentato le loro osservazioni e studi sul pianeta. È noto che Copernico e Galileo hanno apportato fondamentali scoperte circa la natura dell’universo, incluso Mercurio e gli altri quattro pianeti.”