Il Catalogo Generale Nuovo delle Nebulose e degli Ammassi di Stelle, noto anche come NGC, rappresenta un’importante risorsa per gli astrofili e gli astronomi professionisti. Questo catalogo, che ha iniziato a prendere forma nel 1888 grazie all’opera di J. L. E. Dreyer, si basa su dati raccolti da vari astronomi, tra cui William Herschel e suo figlio, James Dunlop. La Royal Astronomical Society ha affidato a Dreyer l’incarico di realizzare questo progetto ambizioso, il quale è culminato nella creazione di una lista di oggetti celesti affascinanti e variegati.
Con il passare degli anni, il catalogo ha subito delle espansioni significative, ampliando la sua portata per includere oggetti non solo osservati direttamente, ma anche scoperti tramite tecnologie fotografiche avanzate. Nel 1896 si è registrata una prima notevole espansione con l’aggiunta del Catalogo Indice, IC I, seguito nel 1905 dall’IC II. Questi aggiornamenti hanno portato l’inserimento di oltre 5.380 nuovi oggetti nel Catalogo Generale Nuovo, contribuendo a una raccolta che oggi conta circa 7.840 oggetti celesti, tra cui stelle, pianeti, galassie, nebulose, nane rosse, supernovae e persino oggetti ritenuti buchi neri. Attualmente, il NGC è considerato uno dei cataloghi scientifici più vasti e completi esistenti.
Malgrado la sua grande utilità, il Catalogo Generale Nuovo non è esente da errori, soprattutto nelle sue prime edizioni. Nel 1973, una “pulizia” molto attesa è stata effettuata da Sulentic e Tifft, portando alla creazione del Catalogo Generale Nuovo Revisionato (RNGC). Un altro tentativo di miglioramento, noto come NGC2000.0, è stato intrapreso nel 1988 da Sinnott. Questi sforzi hanno sostanzialmente migliorato la qualità dei dati, riducendo al minimo gli errori e accrescendo l’affidabilità del NGC per la comunità scientifica.
NGC 4945