Nel 1960, John F. Kennedy ottenne la carica presidenziale dopo aver sostenuto la missione di esplorazione spaziale e la difesa missilistica per garantire che l’America raggiungesse la supremazia sulla Soviet Union. Questo porta alla creazione di un programma spaziale americano noto come Apollo, dedicato al dio greco della conoscenza e delle arti, che consentì di portare il primo uomo sulla Luna. Questo evento rappresenta uno dei traguardi più iconici non solo della storia americana, ma dell’intera cosmonautica mondiale.
Il presidente americano che precedette Kennedy, Eisenhower, si opponeva fortemente all’esplorazione spaziale. Non percepiva questa audace iniziativa come un modo per gli americani di superare i sovietici, definendo piuttosto questa situazione come una corsa spaziale lunare. Due fattori principali inaugurarono questa competizione verso la Luna. Innanzitutto, la capacità della Russia comunista di eseguire un atterraggio lunare. Kennedy non voleva che gli Stati Uniti rimanessero indietro rispetto a una Russia che aveva già realizzato il suo primo volo orbitale attorno alla Terra. Secondariamente, prevaleva la percezione di un’eventuale disparità missilistica tra le due nazioni. I sovietici avevano chiaramente un vantaggio nella tecnologia dei razzi spaziali rispetto agli americani democratici, generando così una lotta su chi potesse primeggiare. La convinzione di una “disparità missilistica” generò inquietudine in Kennedy riguardo a cosa sarebbe potuto accadere agli Stati Uniti in caso di sconfitta nella Guerra Fredda.
Il programma spaziale Apollo aveva un obiettivo chiaro: far atterrare gli americani sulla Luna per primi. Dopo diversi tentativi e missili non riusciti, finalmente l’uomo mise piede sulla Luna. Fu la prima volta nella storia che un essere umano toccava una massa extraterrestre. Il 20 luglio 1969, a bordo dell’Apollo 11, Neil Armstrong divenne il primo uomo a posare il piede sulla Luna. Undici astronauti seguirono il suo esempio. L’atterraggio degli Stati Uniti sulla Luna segnò la fine della corsa lunare contro i sovietici. Come notato da Logsdon, “Il successo americano offuscò l’immagine della competenza socialista e ridusse la posizione sovietica negli affari mondiali.”
Attualmente, gli Stati Uniti e la Repubblica Popolare di Russia collaborano su progetti di esplorazione spaziale, abbandonando i contrasti e concorrendo insieme verso nuovi confini. Questo nuovo approccio rappresenta una svolta significativa per l’astronomia moderna e per la cooperazione internazionale nei viaggi spaziali.