— Il militare statunitense sta investendo in capsule di rientro riutilizzabili progettate da startup spaziali per riportare carico dallo spazio e consegnarlo in luoghi precisi sulla Terra. Questi veicoli sono considerati strumenti chiave per le future operazioni e logistiche spaziali, mentre il Pentagono esplora nuovi metodi per ottimizzare il trasporto nello spazio.

Le startup specializzate nella tecnologia dei veicoli di rientro, come Inversion Space e Outpost Space, hanno di recente ottenuto oltre 100 milioni di dollari in investimenti difensivi e privati sotto l’iniziativa Strategic Funding Increase (STRATFI). Questo programma, volto ad assistere le piccole imprese nella transizione dallo sviluppo alla produzione su larga scala, combina fino a 15 milioni di dollari di investimento in ricerca e innovazione per piccole imprese (SBIR) con fondi di pari importo provenienti da agenzie governative e fonti private, portando il totale potenziale a 60 milioni di dollari.

Alcuni contratti STRATFI superano la soglia dei 60 milioni di dollari. Inversion Space, con sede in California, ha rivelato che il suo accordo vale 71 milioni di dollari, che supporterà lo sviluppo di veicoli di rientro autonomi e missioni dimostrative su misura per clienti militari.

“Veicoli di rientro autonomi che possono essere chiamati sulla Terra su richiesta trasformeranno la logistica e forniranno accesso rapido anche alle parti più remote del globo,” ha affermato il direttore esecutivo di Inversion Space.

La società afferma che le sue capsule riutilizzabili immagazzineranno forniture in orbita, pronte per essere dispiegate su richiesta per la consegna rapida e precisa di carichi critici, come forniture mediche, attrezzature da campo e droni di sorveglianza.

Outpost Space, un’altra startup della California, ha ottenuto un contratto STRATFI di 33,2 milioni di dollari per sviluppare veicoli di rientro riutilizzabili progettati per il ritorno di carichi, campioni scientifici e piccoli satelliti dall’orbita. Il focus dell’azienda è sui sistemi di rientro che possono essere utilizzati per test ipersonici, dove il ritorno sicuro di carichi senza bruciarsi durante il rientro è cruciale per valutare le prestazioni dei materiali in condizioni estreme.

L’interesse militare per la tecnologia delle capsule di rientro è strettamente legato al programma ambizioso Rocket Cargo della Forza Aerea, che sta indagando come utilizzare i veicoli di lancio spaziale per trasportare forniture o altri carichi su vaste distanze sulla Terra. Le capsule di rientro riutilizzabili sono una pietra miliare di questo sforzo, consentendo la consegna di forniture attraverso deorbitazione controllata e discesa dallo spazio utilizzando paracadute o altri meccanismi per sganci precisi.