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Le Nuove Immagini di Mercurio di BepiColombo Sono Sorprendenti!

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La sonda BepiColombo dell’ESA/JAXA ha effettuato un altro sorvolo del suo obiettivo finale, Mercurio. Questo sorvolo fa parte di una serie di passaggi ravvicinati a Mercurio, mentre la sonda completa un complesso insieme di manovre progettate per portarla nell’orbita del pianeta più interno. I suoi strumenti fotografici hanno catturato immagini fantastiche di Mercurio.

BepiColombo entrerà infine in orbita attorno a Mercurio nel novembre 2026. Tuttavia, visitare Mercurio è una sfida a causa della sua prossimità al Sole e della gravità schiacciante del Sole stesso. Per orbitare attorno a Mercurio, la sonda sta effettuando sei sorvoli gravitazionali del pianeta più interno del Sistema Solare. Questo è il quarto sorvolo della sonda, che pesa 4.100 kg.

Le immagini sono un bonus. Le telecamere di monitoraggio della sonda le hanno catturate, e questi strumenti sono stati progettati per monitorare la sonda stessa. In questa occasione, sono riusciti a riprendere Mercurio e alcuni crateri prominenti. Quando BepiColombo si è avvicinato a Mercurio e lo ha sorvolato, diverse telecamere di monitoraggio hanno catturato immagini.

Tutte e tre le telecamere di monitoraggio di BepiColombo hanno catturato immagini di Mercurio durante il recente sorvolo. Molti degli strumenti scientifici della sonda doppia erano attivi, dando così al personale della missione la possibilità di controllarne il funzionamento. Credito immagine: ESA/Lavoro svolto da ATG sotto contratto con l’ESA/CC BY-SA 3.0 IGO

Il passaggio più ravvicinato durante l’ultimo sorvolo è avvenuto il 4 settembre. BepiColombo—prende il nome dal scienziato italiano Giuseppe “Bepi” Colombo—si è avvicinato a circa 165 km dalla superficie di Mercurio. È stata la prima volta che la sonda ha potuto osservare il polo sud del pianeta.

Questa immagine mette in evidenza la superficie accidentata di Mercurio, priva di caratteristiche se non craterizzazioni. L’MC2 di BepiColombo ha catturato questa immagine da un’altitudine di circa 177 km. La telecamera era puntata verso l’orizzonte, quindi la superficie effettiva si trova a una distanza leggermente maggiore. Il nord è in basso a sinistra in questa immagine. Credito immagine: ESA/BepiColombo/MTM CC BY-SA 3.0 IGO

Anche se Mercurio è così vicino, è raramente visitato. BepiColombo è solo la terza sonda a visitare il piccolo pianeta dopo la missione Mariner 10 della NASA nel 1974/75 e la missione Messenger dal 2011 al 2015. La sua vicinanza al Sole rappresenta una sfida complessa.

“BepiColombo è solo la terza missione spaziale a visitare Mercurio, rendendolo il pianeta meno esplorato del Sistema Solare interno, in parte perché è così difficile da raggiungere,” ha affermato un esperto dell’ESA.

“È un mondo di estremi e contraddizioni, e per questo l’ho soprannominato il ‘Bambino Problema del Sistema Solare’. Le immagini e i dati scientifici raccolti durante i sorvoli offrono un intrigante preludio alla fase orbitale di BepiColombo, in cui aiuterà a risolvere i misteri irrisolti di Mercurio,” ha aggiunto.

Il prossimo sorvolo è previsto tra pochi mesi, il 1° dicembre 2024. L’ultimo avverrà l’8 gennaio 2025.

BepiColombo è in realtà due orbiter in uno. Una volta entrato nell’orbita di Mercurio, si separerà nell’Orbiter Planetario di Mercurio dell’ESA (MPO) e nell’Orbiter Magnetosferico di Mercurio costruito dalla JAXA (MMO) o Mio. Il Modulo di Trasferimento di Mercurio è la sonda che trasporta i due orbiter.

Questo semplice schema mostra le tre sonde separate che si combinano per costituire la missione BepiColombo. Credito immagine: ESA

Ci sono molte cose che non sappiamo su Mercurio, da dove provenga e come si sia evoluto così vicino alla sua stella. La sonda studierà Mercurio fisicamente, la sua forma, l’interno, la struttura, la geologia, la composizione e i numerosi crateri. Studierà anche l’esosfera del pianeta.

Invece di un’atmosfera, Mercurio ha un esosfera, una regione composta da atomi espulsi dalla superficie del pianeta dal Sole e da impatti. L’esosfera è dinamica e cambia a seconda di come il vento solare interagisce con la superficie. Studiare questo fenomeno rappresenta un’opportunità per approfondire l’evoluzione planetaria e il clima spaziale. Comprendere l’esosfera è fondamentale anche per le future missioni, specialmente per eventuali lander, poiché può influenzare le operazioni delle sonde.

Questa immagine mostra il Cratere Vivaldi di 213 km su Mercurio. I due bracci rappresentano l’antenna a guadagno medio dell’Orbiter Planetario di Mercurio (in alto al centro) e il braccio del magnetometro (a destra). Credito immagine: ESA/BepiColombo/MTM CC BY-SA 3.0 IGO

BepiColombo studierà anche la magnetosfera e i campi magnetici di Mercurio. Il campo magnetico globale di Mercurio è estremamente debole, circa l’1% di quello terrestre. Questo è misterioso dato che il pianeta sembra avere un grande nucleo di ferro.

Anche la magnetosfera di Mercurio è oggetto di interesse. Il potente vento solare ne modella la forma e ne impedisce l’innalzamento molto sopra la superficie. La magnetosfera è anche molto dinamica e risponde rapidamente ai cambiamenti nel vento solare, rendendola un laboratorio naturale per studiare la fisica delle magnetosfere. La sua debolezza mette anche alla prova la nostra comprensione di come funzionano i dinamometri planetari.

BepiColombo era inizialmente programmato per raggiungere l’orbita di Mercurio nel dicembre 2025. Tuttavia, un problema nell’attivazione dei razzi durante una manovra nell’aprile 2024 ha aggiunto 11 mesi alla missione. L’inserimento orbitale rivisitato avverrà nel novembre 2026.

Una volta raggiunto il rapidamente in movimento Mercurio, cominceremo a scoprire di più che mai su questo pianeta che a volte viene trascurato.

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