La Terra si è formata circa 4,54 miliardi di anni fa. Il primo periodo della storia terrestre è noto come il Periodo Hadeano, che durò da 4,54 miliardi a 4 miliardi di anni fa. Durante questo periodo, si riteneva che la Terra fosse un inferno vulcanico pieno di magma. Anche se a prima vista sembra un ambiente inospitale, si pensa che sotto un’atmosfera di anidride carbonica e azoto esistessero oceani di acqua liquida. Recenti ricerche hanno suggerito che questo ambiente potrebbe essere stato molto più abitabile di quanto si pensasse in precedenza.
Il termine “Hadeano” deriva da Ade, il dio greco dell’oltretomba. Questo nome riflette bene il clima caldo e ostile della Terra primordiale. Durante questo periodo, la Terra era in gran parte un mondo fuso e caotico, con eruzioni vulcaniche che erano un’immagine comune nel paesaggio. In cielo, meteoriti e comete si abbattevano regolarmente sulla superficie mentre la crosta era ancora in formazione. Nonostante queste condizioni avverse, sembra che anche l’acqua cominciasse ad accumularsi man mano che il pianeta si raffreddava, probabilmente grazie a comete o a gas rilasciati da enormi vulcani. Alla fine di quest’era, la crosta si era solidificata a tal punto da formare due continenti primordiali separati da oceani in formazione.
Concetto artistico della Terra durante il periodo del Bombardamento Heavy. Credito: NASA’s Goddard Space Flight Center Conceptual Image Lab.
Un team di ricercatori dell’Università della California ha confermato che, lontano dall’essere inospitale, la Terra primordiale era in realtà molto meno turbolenta. Guidato da Christopher K. Jones, il gruppo ha esplorato l’evoluzione della Terra dalla sua formazione fino allo sviluppo della vita. Hanno analizzato diversi percorsi per l’origine della vita nel periodo hadeano, contestualizzandoli nell’ambiente planetario su larga scala di quel periodo, presa in considerazione anche la posizione della Terra nel Sistema Solare.
Questa vista della Terra dallo spazio è una fusione di scienza e arte, attingendo dai dati di più missioni satellitari e dai talenti degli scienziati e degli artisti grafici della NASA. Questa immagine è apparsa per la prima volta nella storia dell’Osservatorio della Terra della NASA, intitolata “Twin Blue Marbles”. Crediti dell’immagine: immagini NASA di Reto Stöckli, basate su dati di NASA e NOAA.
Per completare il loro lavoro, il team ha esaminato una serie di aspetti critici in diverse discipline, tra cui microbiologia, chimica atmosferica, geochimica e scienza planetaria. Hanno anche valutato le relazioni tra l’inizio della vita e i processi e lo stato dell’ambiente del tempo, inclusa la formazione della crosta e l’evoluzione dell’atmosfera.
Il documento esplora anche vari processi atmosferici, dai cicli di umido-secco e congelamento-scongelamento ai sistemi di fenomeni idrotermali. Questa analisi non si limita alla Terra, ma si estende a tutto il Sistema Solare per rilevare eventuali correlazioni o sovrapposizioni. L’impatto delle comete è considerato così come il loro effetto sulla chimica atmosferica.
Secondo uno studio recente, un impatto cometario ha innescato enormi incendi boschivi e un raffreddamento temporaneo circa 12.800 anni fa. Credito: NASA/Don Davis
Il team ha concluso che durante il periodo hadeano, la Terra aveva molto probabilmente acqua liquida. Tuttavia, il dibattito sull’esistenza dei continenti e la loro composizione è ancora vivo. Questa incertezza ha un impatto significativo su come la vita organica possa aver messo radici sulla Terra. Tuttavia, se si fosse stabilizzata, è probabile che la vita avesse preso piede entro la fine dell’era hadeana, lasciando tracce nei registri geologici del periodo archeano che è seguito.
Sfortunatamente, il documento non è conclusivo e lascia molte domande senza risposta, ma rappresenta un ottimo punto di partenza per colmare le lacune su come sia iniziata la vita su questo pianeta che chiamiamo casa.