La missione Europa Clipper della NASA è finalmente decollata oggi (14 ottobre) dal Kennedy Space Center in Florida. Quando raggiungerà la sua destinazione nel 2030, la navetta esplorerà Europa, il satellite oceanico di Giove, che è probabilmente il miglior luogo in cui cercare vita extraterrestre nel nostro sistema solare. Tuttavia, il percorso verso il lancio di Clipper è stato incredibilmente difficile: il team della missione ha dovuto affrontare numerose sfide prima dell’emozione di oggi, dai problemi con il razzo all’elettronica difettosa, fino ad eventi naturali come l’uragano Milton. “I mesi che hanno preceduto il lancio hanno sicuramente portato sfide senza precedenti, ma il team ha dimostrato una straordinaria adattabilità e determinazione per superarle”, ha dichiarato Jorge Coppin-Massanet, un dottorando all’Università di Cornell che ha collaborato con Europa Clipper, a Space.com.
Le difficoltà della missione sono iniziate anni fa, nel 2019, quando il Jet Propulsion Lab della NASA in California del Sud (JPL), dove la navetta è stata assemblata, era a corto di personale. Clipper era in pericolo di superare il budget, soprattutto perché il razzo su cui doveva inizialmente partire, il Space Launch System (SLS) della NASA, non era ancora pronto. E anche se il razzo fosse stato pronto, gli ingegneri avevano identificato un problema critico che avrebbe reso Europa Clipper incompatibile con l’SLS: la navetta non era semplicemente costruita per resistere alle forze che avrebbe vissuto durante il lancio su quel particolare razzo.
Verso la fine del 2020, il Congresso ha dato a Clipper un po’ di flessibilità, consentendo al team della missione di adattarsi al razzo Falcon Heavy di SpaceX. (In precedenza, il Congresso aveva ordinato alla NASA di lanciare Clipper su un SLS.) Questo ha fatto risparmiare alcuni soldi, ma ha anche aggiunto circa due anni al viaggio della missione verso Giove, poiché il Falcon Heavy non è potente come l’SLS; Clipper è programmato per arrivare al gigante gassoso ad aprile 2030.
Più recentemente, all’inizio di quest’anno, il team della missione ha scoperto una possibile falla critica nell’elettronica della navetta. Un particolare insieme di componenti noti come transistor a effetto di campo a semiconduttore metallico-ossido, o “MOSFET”, che sono fondamentali per accendere e spegnere l’alimentazione a diverse parti della navetta, non ha superato alcuni test per la sopravvivenza alla radiazione, che è abbondante vicino a Giove. “Il campo magnetico e le particelle cariche risultanti sono intensi e pericolosi a Giove,” ha dichiarato Bonnie Buratti, scienziato capo del progetto Europa Clipper al JPL, a Space.com. Il campo magnetico ultra-strong di Giove è addirittura 20.000 volte più forte di quello della Terra.
Il problema con i transistor è sorto al di fuori della NASA: la società che produce i MOSFET ha cambiato il loro processo di produzione, generando un lotto che non soddisfaceva gli standard attesi dall’agenzia. Il team di Clipper non lo ha scoperto fino a quando non è stato troppo tardi, e i transistor erano già stati sigillati nel “cofano” della navetta, un involucro di metallo spesso che protegge l’elettronica sensibile. Fortunatamente, quel cofano aiuterà a proteggere i transistor dall’ambiente di radiazione di Giove. Dopo ulteriori test, il team ha stabilito che i transistor dovrebbero comunque funzionare sufficientemente bene affinché la missione raggiunga i suoi obiettivi principali. “I membri del team hanno testato ampiamente la resistenza alla radiazione di tutta la nostra elettronica e dei loro circuiti,” ha aggiunto Buratti. “Passiamo anche la maggior parte del nostro tempo lontano dalla radiazione più intensa mentre orbitamo intorno a Giove.”
L’orbita creativa di Europa Clipper attorno a Giove eviterà gran parte delle zone di radiazione più intense per la maggior parte del tempo, avvicinandosi a Europa decine di volte invece di orbitare attorno alla luna in modo continuativo. Anche quando questi problemi tecnici sono stati risolti, però, le cose non sono diventate più semplici. Nelle ultime settimane, il team ha affrontato un enorme uragano che ha colpito la Florida. In preparazione per Milton, il team ha messo in sicurezza Clipper per proteggerlo dai forti venti della tempesta. “La risposta per garantire la sicurezza sia del team che della navetta durante l’uragano Milton è stata fenomenale,” ha concluso Coppin-Massanet. Il team si è sicuramente preparato in modo approfondito, quindi ora, si spera che Europa Clipper possa viaggiare senza problemi verso la sua destinazione per svelare i misteri dell’oceano sotterraneo di Europa.