L’astronauta della NASA Don Pettit si prepara a iniziare la sua quarta missione spaziale, che sarà sicuramente ricca di opportunità per sperimentare in orbita. Pettit, insieme ai cosmonauti russi Alexey Ovchinin e Ivan Vagner, salirà a bordo di una navetta Soyuz, il cui lancio è previsto mercoledì (11 settembre) alle 12:23 EDT (16:23 GMT; 21:23 ora locale di Baikonur) da Baikonur, in Kazakistan. Il sessantanovenne Pettit trascorrerà sei mesi nello spazio durante questa missione, aumentando così il suo totale orbitale a 370 giorni. Ha dichiarato a Space.com che sente la mancanza della frontiera finale quando non è lassù: “Alcune persone sono nate per essere cowboy e cavalcare un cavallo. Io sono nato per cavalcare un razzo e stare nello spazio. Non vedo l’ora di tornare”.
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L’astronauta della NASA Don Pettit dimostra come la tensione superficiale, l’inumidimento e la forma dei contenitori mantengano il caffè nel Bevitore Capillare, o Tazza Spaziale. (Credito immagine: NASA)
L’astronauta sa anche come riutilizzare materiali quotidiani, come i ferri da maglia. Pettit ha utilizzato carta per strofinare i ferri e creare una carica elettrica. Ha poi impiegato una siringa in teflon — un tipo di dispositivo per il trasferimento di liquidi — per emettere acqua carica vicino al ferro. Come previsto dalla scienza, le gocce d’acqua hanno girato attorno al ferro da maglia, mostrando orbite elettrostatiche, o movimenti governati dall’attrazione elettrica.
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“Queste osservazioni potrebbero essere analoghe al comportamento delle particelle cariche nel campo magnetico terrestre e potrebbero risultare utili nella progettazione dei futuri sistemi spaziali”, hanno scritto funzionari della NASA.
Le particelle d’acqua cariche orbitano attorno a un ferro da maglia, mostrando processi elettrostatici nello spazio. (Credito immagine: NASA)
In alto: l’astronauta della NASA Don Pettit fotografato nella cupola della Stazione Spaziale Internazionale, o finestra panoramica, con diverse fotocamere. In basso: tracce di stelle e di luce sulla Terra fotografate da Pettit. (Credito immagine: NASA)
“Abbiamo a disposizione diverse nuove lenti in orbita ottimizzate per le immagini notturne. Non vedo l’ora di tornare sulla stazione e portare le immagini notturne a un nuovo livello”, ha dichiarato Pettit.
Pettit ha aggiunto di aver mantenuto le sue abilità affilate dal suo ultimo volo spaziale nel 2013. “Il modo in cui lo fai è che scatti sempre fotografie”, ha spiegato. “La NASA ha … equipaggiamenti per il training fotografico che possiamo prendere in prestito e utilizzare, e abbiamo fotocamere professionali piuttosto sofisticate. Non puoi avere un training — sai, una o due ore di formazione — e poi, due anni dopo, riprendere quella fotocamera e diventare esperto nel suo utilizzo. Devi usarla, almeno per me, su base settimanale.”
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