Sagittarius A* (Sagittario A-stella)
Sagittarius A* rappresenta il supermassiccio buco nero al centro della nostra galassia, la Via Lattea. Questo oggetto incredibile possiede una massa di circa 4.154 milioni di masse solari e un diametro di 51.8 milioni di chilometri. Questa dimensione è paragonabile a meno della distanza tra Mercurio e il Sole, quando Mercurio è al suo punto più vicino (46 milioni di km). Un aspetto interessante di Sagittarius A* è la sua emissione debole. La luminosità bolometrica è solo circa 100 volte quella del Sole, rendendo difficile la sua rilevazione se non fosse per la sua vicinanza a noi. Nel 2019, osservazioni effettuate con il Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy (SOFIA) hanno fornito spiegazioni sui bassi livelli di emissione provenienti da Sgr A*, rivelando che i campi magnetici fanno fluire i materiali di polvere e gas in orbita attorno al buco nero. Alcuni di questi materiali vengono attratti verso il buco nero stesso, mentre altri vengono reindirizzati, mantenendo così basse le emissioni.
Costellazione | Sagittario |
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Ascensione retta | 17h 45m 40.03599s |
Declinazione | −29° 0′ 28.1699″ |
Distanza | 26,673 ± 42 anni luce (8,178 ± 13 parsec) |
Massa | (4.154 ± 0.014) × 106 M☉ |
Movimento proprio | RA: -2.70 mas/yr Dec.: -5.6 mas/yr |
Nome
Il termine Sagittarius A fu coniato da John D. Kraus e collaboratori nel 1954, descrivendo tutte le sorgenti radio che avevano individuato nel cielo. La lettera A designava la sorgente radio più luminosa nella costellazione del Sagittario. In seguito, l’asterisco (*) venne aggiunto per indicare il carattere “eccitante” di questo oggetto. Ciò è legato anche al sistema di denominazione degli atomi in stato eccitato, ai quali viene attribuito un asterisco. Attraverso osservazioni ad alta risoluzione del centro galattico, è stato scoperto che l’emissione radio più intensa proveniva da un oggetto radio compatto non termico.
Immagine di Sagittarius A*
L’immagine rivelata per la prima volta il 12 maggio 2022, durante una conferenza stampa, è un’importante prova visiva diretta dell’esistenza del buco nero. Creata dal progetto Event Horizon Telescope (EHT), ha utilizzato un telescopio virtuale delle dimensioni della Terra, unendo otto osservatori radio dislocati in diverse parti del mondo. Sebbene non sia possibile vedere l’orizzonte degli eventi stesso, il gas che orbita attorno al buco nero rivela la sua presenza: una regione centrale scura (chiamata ombra) circondata da una struttura luminosa a forma di anello. La nuova visualizzazione cattura la luce piegata dalla potente gravità di Sagittarius A*, che è quattro milioni di volte più massiccia del nostro Sole.
Un’immagine sintetica del buco nero al centro della Via Lattea, Sagittarius A*. Immagine: Kazunori Akiyama et al.
Event Horizon Telescope
Per creare le immagini di Sagittarius A*, il team dell’EHT ha collegato otto osservatori radio in sei siti in tutto il mondo, formando un unico telescopio virtuale. Più di 300 ricercatori da 80 istituti hanno partecipato alla collaborazione EHT. Tra le istituzioni ci sono il Center for Astrophysics (Harvard & Smithsonian), l’Istituto Max Planck per l’Astrofisica Radio in Germania, e altri. Le osservazioni di Sagittarius A* sono avvenute in cinque notti di aprile 2017, e le analisi di questi dati sono state pubblicate nell’Astrophysical Journal Letters, fornendo un’analisi unica delle misure.
Queste analisi offrono un’eccezionale opportunità per studiare le teorie gravitazionali e per comprendere meglio la fisica fondamentale. La misurazione precisa dell’ombra e dell’anello circostante fornisce dati senza precedenti sulle dinamiche dello spazio-tempo attorno ai buchi neri supermassicci.
Sagittarius A East
Il resto di supernova Sagittarius A East è una sorgente radio non termica operante vicino al centro della Via Lattea. Si estende per circa 25 anni luce e si ritiene che si sia formato in seguito a un evento di supernova avvenuto tra 35.000 e 100.000 anni fa. Gli studi suggeriscono che il materiale che ha dato origine a Sgr A East era stata gravemente compressa gravitazionalmente dall’interazione con il buco nero centrale.
La scoperta operativa ha implicato l’uso del Chandra X-ray Observatory per raccogliere dati sull’emissione nell’area circostante. Le osservazioni hanno rivelato che il gas caldo era presente, contribuendo in modo sostanziale alla comprensione dei processi stellari nella nostra galassia.
Sagittarius A West
Sagittarius A West è una sorgente radio termica, una regione HII visibile al lato ovest del complesso Sagittarius A. A volte è indicata come “Minispirali” per la sua apparente forma a tre braccia. Tuttavia, la sua struttura è in realtà composta da nubi di polvere e gas che orbitano attorno a Sgr A* e che vengono accelerati a velocità elevate. L’interazione tra queste nubi e le stelle massicce circostanti genera complessità nella comprensione della loro dinamica.
La formazione della struttura di Sagittarius A West offre spunti affascinanti per la ricerca futura, in quanto fornisce un’opportunità per studiare le relazioni tra le sorgenti di radiazionee il materiale circostante.
Fatti
Il segnale radio proveniente dalla Via Lattea, in direzione della costellazione del Sagittario, è stato rilevato per la prima volta nel 1932, rivelando la presenza di sorgenti di radiazione che hanno profondamente influenzato l’astronomia moderna. Le indagini condotte in seguito hanno portato a scoperte significative sull’esistenza dei buchi neri supermassicci al centro delle galassie.
Inoltre, gli studi recenti hanno dimostrato che i buchi neri, come Sagittarius A*, possono generare particelle di neutrini che sono fondamentali per comprendere i processi di decadimento che avvengono in queste regioni galattiche. Le osservazioni del centro galattico continuano a sfidare la nostra comprensione dell’universo e delle forze che regolano la materia a scale enormi.