Un insieme di giovani stelle, che può consistete fino a mille esemplari, originato da una massiccia nube molecolare tenuta insieme dalla gravità, è comunemente denominato cluster aperti. Questi sistemi sono principalmente rinvenibili in galassie irregolari e a spirale, dove si verifica una attiva formazione stellare. Talvolta s’intendono anche come cluster galattici, poiché la loro presenza è quasi esclusiva nel piano galattico della Via Lattea.
Un esempio notevole è rappresentato dalle Pleiadi, riconosciute come un gruppo di stelle fin dall’antichità. Tuttavia, la conferma di questa osservazione è arrivata solo con l’invenzione del telescopio, il quale ha fornito visioni più precise dei cluster. L’astronomo italiano Giovanni Hodierna ha saputo sfruttare questa nuova tecnologia per dimostrare l’esistenza di cluster aperti precedentemente sconosciuti.
Il processo di formazione dei cluster aperti inizia con il collasso di una nube molecolare massiccia, da cui si generano frammenti che si aggregano a formare migliaia di stelle. Si stima che la formazione avvenga alla velocità di una stella ogni mille anni.
Diversi cluster aperti di rilievo, come le Hyadi e Alpha Persei, sono osservabili a occhio nudo. Altri richiedono l’uso di telescopi per poter essere osservati. Si ritiene che nell’universo ci siano decine di migliaia di cluster aperti. La rivoluzione stellare, il processo mediante il quale le stelle subiscono cambiamenti fondamentali nel corso della loro esistenza, si arricchisce con la scoperta di queste formazioni.