Nell’ambito dell’astronomia, la comprensione della luce è fondamentale. La luce, attraverso il suo studio noto come ottica, può essere manipolata tramite l’uso di lenti. Spesso, nelle nostre osservazioni quotidiane, notiamo che gli specchi concavi e convessi alterano l’immagine che riflettono. In effetti, le lenti d’ingrandimento possono ingrandire un oggetto. Queste caratteristiche derivano dalla capacità di queste lenti e specchi di curvare la luce. Quando le lenti sono allineate con precisione, possono focalizzare la luce, concentrandola in un’area molto ristretta, nota come punto focale. La comprensione del punto focale ha portato allo sviluppo di strumenti essenziali come telescopi e fotocamere, trasformando il nostro modo di osservare l’universo.
Tuttavia, è interessante notare che la luce di diverse lunghezze d’onda si piega a angoli leggermente distinti. Questo porta a una distorsione dell’immagine focalizzata, nota come aberrazione cromatica. Le lenti acromatiche sono progettate specificamente per ridurre tale distorsione, consentendo una messa a fuoco più accurata di tutte le lunghezze d’onda della luce in un unico punto. Questo è realizzato unendo insieme due tipi di lenti con proprietà ottiche differenti. L’efficacia della combinazione dipende dal bilanciamento dell’aberrazione cromatica della prima lente tramite la seconda.
Sebbene non notiamo l’aberrazione cromatica nella vita di tutti i giorni, possiamo osservarla su scale estremamente grandi. I colori dei raggi luminosi nei nostri cieli, come gli arcobaleni, rappresentano manifestazioni di questa distorsione su larga scala. Inoltre, i colori iridescenti sulla superficie dei CD sono un altro esempio di aberrazione cromatica su scala microscopica.