Quando una stella nasce, intorno ad essa si possono osservare nuvole scure di polvere e gas, che appaiono come una sorta di materia di scarto. Queste formazioni sono conosciute come Bok Globules, visibili attraverso i telescopi come isole nere e amorfe che orbitano attorno a stelle di recente formazione. Possono essere paragonate a un bozzolo, dal quale emerge una bellissima farfalla attraverso un processo di metamorfosi.
I Bok Globules sono stati identificati per la prima volta dall’astronomo Bart Bok negli anni ’40. Egli formulò l’ipotesi che quando queste nuvole scure subiscono un collasso gravitazionale (dove cadono verso l’interno a causa dell’attrazione della gravità), avviene la nascita di stelle e ammassi stellari. Quando Bok pubblicò le sue osservazioni in quel periodo, la sua ipotesi era difficile da dimostrare, poiché le sorgenti luminose all’interno di queste globule venivano oscurate. Tuttavia, grazie ai progressi della tecnologia moderna, le osservazioni infrarosse effettuate nel 1990 hanno analizzato e confermato che stelle si stavano formando all’interno di queste nuvole oscure. Nonostante ciò, i Bok Globules rimangono un argomento di ricerca intensa, con la loro struttura, densità e temperatura che continuano a rappresentare un mistero per gli scienziati.
Tuttavia, i Bok Globules si differenziano dalle enormi nubi molecolari (GMC), in cui le stelle si formano al loro interno. I Bok Globules sono anch’essi nubi molecolari, ma queste GMC sono così grandi da coprire gran parte di una costellazione, come la Nube Molecolare di Orione (OMC) e la Nube Molecolare del Toro (TMC).
Bok Globules