Da tempi immemorabili, l’umanità ha cercato di misurare il tempo osservando il cielo e gli eventi astronomici che si verificano. È noto che la rotazione della Terra determina il ciclo giorno-notte, mentre la rivoluzione della Terra attorno al Sole provoca il susseguirsi delle stagioni e definisce ciò che chiamiamo un “anno”. Tuttavia, grazie ai progressi tecnologici, gli scienziati hanno affinato la concezione di anno, distinguendolo come Anno Tropicale o Anno Solare.
L’anno tropicale rappresenta l’intervallo medio che intercorre da un equinozio di primavera all’altro. In altre parole, è il tempo necessario affinché il Sole ritorni nella sua posizione originale lungo l’eclittica, il suo percorso sulla sfera celeste, dopo un ciclo completo di stagioni osservato dalla Terra. Questo movimento del Sole funge da punto di riferimento per l’anno tropicale.
Per misurare la posizione del Sole, si utilizza uno strumento chiamato gnomone, che è semplicemente un bastone verticale che proietta un’ombra. La lunghezza di questa ombra viene misurata a mezzogiorno e le variazioni vengono calcolate di giorno in giorno.
Il valore dell’anno tropicale può variare di pochi minuti, ma quello medio è di 365,2422 giorni SI. Questa variabilità è influenzata dagli effetti gravitazionali di corpi celesti come la Luna e i pianeti nei confronti della Terra. Gli scienziati hanno così identificato diversi anni tropicali in corrispondenza dei quattro punti eclittici: equinozio di primavera, equinozio d’autunno, solstizio d’estate e solstizio d’inverno. I valori di ciascun anno tropicale vengono poi mediati per ottenere l’anno tropicale medio. L’equinozio di primavera riveste un’importanza particolare poiché segna l’inizio e la conclusione di un ciclo di anno tropicale.
Un Anno sulla Terra