Dal punto di vista tecnico, la radiazione termica rappresenta il calore emesso da qualsiasi corpo che non si trovi a zero assoluto; lo zero assoluto è la temperatura più bassa possibile in cui l’attività a livello molecolare si arresta (conosciuto anche come zero K, equivalente a circa -273 gradi C e -460 gradi F). Esempi di radiazione termica includono la luce solare e quella proveniente da una lampadina a incandescenza. Va notato che queste forme di radiazione possono essere visibili all’occhio umano. Anche gli esseri umani emettono radiazione termica, ma questa si colloca nell’intervallo dell’infrarosso, così come le stelle calde che emettono radiazione nell’ultravioletto.

La radiazione termica viene generata quando l’energia termica si trasforma in energia radiante e viene rilasciata sotto forma di onde elettromagnetiche. Il termine ‘radiazione termica’ viene spesso utilizzato per distinguere la radiazione elettromagnetica derivata dal calore radiante da altre forme come i raggi gamma e i raggi X. La conversione in radiazione elettromagnetica avviene a livello molecolare, grazie al movimento di elettroni e protoni nel gas o nel corpo, sebbene l’energia prodotta non sia sempre visibile all’occhio umano, come nel caso dell’infrarosso.

Le informazioni sulla radiazione termica possono essere utilizzate per acquisire dati su fenomeni astronomici e condizioni meteorologiche dei pianeti. Quando si parla di radiazione termica, il pensiero va spesso al Sole, ma la verità è che la radiazione termica è stata osservata anche dall’atmosfera (nei pianeti gassosi) e dalle superfici (nei pianeti terrestri) di TUTTI i pianeti.

È importante notare che quando la radiazione termica colpisce un oggetto, essa può essere assorbita, riflessa o trasmessa attraverso di esso. Nel caso del pianeta Terra, l’equilibrio tra la radiazione termica in ingresso e quella in uscita tramite l’emissione di calore gioca un ruolo fondamentale nella temperatura globale.