Molti astronomi del passato consideravano la polvere cosmica una vera seccatura poiché impediva di osservare altri corpi celesti. Tuttavia, grazie ai progressi tecnologici e alle recenti scoperte, oggi sappiamo che la polvere cosmica svolge un ruolo fondamentale in numerosi processi astronomici. Le polveri cosmiche sono piccoli granuli di carbonio e silicati che misurano solo una frazione di micron. Queste polveri vengono classificate in base alla loro posizione.
Ad esempio, le polveri circumplanetarie si trovano negli anelli di alcuni pianeti, come quelli di Saturno. Nel sistema solare, le polveri interplanetarie generano la luce zodiacale, una luminosità triangolare e di color bianco che si osserva nel cielo notturno. Questa luce è in realtà radiazione solare rifratta dalla presenza di polvere.
Esistono vari metodi per raccogliere campioni di polvere cosmica. Questi campioni possono rivelare informazioni preziose sullo stato primordiale del sistema solare, poiché si ritiene che queste polveri ne siano il punto di origine. Inoltre, la polvere cosmica è in grado di fornire indizi su come stelle, pianeti e altri corpi celesti possano autodistruggersi. Dato che la polvere evolve anche a livello chimico, fisico e dinamico, gli studi su questo fenomeno ciclico offrono agli astronomi preziose indicazioni sulle dinamiche evolutive dell’universo. Alcuni di questi granuli sono anche responsabili delle nebulose visibili sparsi nel cielo di notte.