La nube di Oort rappresenta un vasto insieme sferico costituito da comete e polveri cosmiche. Si stima che la sua estensione vari tra 2.000 e 50.000 unità astronomiche (UA), dove un’UA corrisponde alla distanza tra la Terra e il Sole. La sua immensità è tale che il suo limite si avvicina più alla stella più vicina alla Terra piuttosto che al Sole stesso. La forma sferica della nube di Oort deriva dall’interazione gravitazionale con stelle vicine e le maree galattiche, forze di marea che influenzano i corpi a causa del campo gravitazionale della galassia, rendendo così le orbite cometarie più globulari.
La materia presente nella nube di Oort è principalmente costituita da particelle di ghiaccio, le quali spaziano dall’acqua all’etano, passando per il cianuro di idrogeno, il monossido di carbonio e il metano. L’astronomo olandese Jan Oort ne ha ipotizzato l’esistenza nel 1950, formulando l’idea che sarebbe impossibile osservare direttamente una nube di questo tipo attraverso telescopi. Ciò è dovuto al fatto che le comete in essa contenute sono troppo minute e distanti tra loro. Si stima che nella nube di Oort siano presenti trilioni di comete, con una massa totale che supera di 100 volte quella della Terra.
Anche se la sua esistenza non è stata ancora confermata in modo definitivo, la realtà della nube di Oort è largamente accettata dalla comunità scientifica. Attualmente, gli oggetti trans-nettuniani conosciuti come 0377 Sedna, 2000 CR105, 2006 SQ372 e 2008 KV42 vengono considerati come membri probabili della nube di Oort interna.