La luce ultravioletta rappresenta un tipo di radiazione elettromagnetica con una lunghezza d’onda più corta rispetto a quella della luce visibile. Il sole è la principale fonte di luce ultravioletta; essa è presente anche negli archi elettrici e in fonti di illuminazione specializzate. La luce ultravioletta lontana, invece, ha un intervallo di lunghezze d’onda che va da 200 nm a 122 nm (nanometri).
Altri intervalli di ultravioletta includono:
- Ultravioletto vicino, con una lunghezza d’onda di 400 nm a 300 nm
- Ultravioletto estremo, con una lunghezza d’onda di 121 nm a 10 nm
L’ultravioletto vicino (NUV) è il più prossimo alla luce visibile, mentre l’ultravioletto estremo è il più distante dalla luce visibile e il più vicino ai raggi X. Inoltre, l’ultravioletto estremo (EUV) possiede una maggiore energia per fotone rispetto all’ultravioletto vicino o lontano. La luce ultravioletta lontana (FUV) si colloca tra le regioni vicine e estreme della luce ultravioletta ed è la meno esplorata delle tre. Le applicazioni della luce ultravioletta sono numerose e includono: sterilizzazione, abbronzatura, rilevamento di denaro contraffatto e utilizzo in materiali fluorescenti.
Nel campo dell’astronomia, è stato sviluppato un telescopio spaziale appositamente progettato per rilevare la luce ultravioletta lontana (poiché questo spettro è per lo più non rilevabile da altri telescopi). Questo strumento è stato denominato Esploratore Spettroscopico dell’Ultravioletto Lontano, abbreviato in FUSE. L’astronomia ultravioletta lontana si propone di studiare problemi astronomici che si manifestano nell’ambito dello spettro ultravioletta lontana; ad esempio, le proprietà e la funzione del deuterio, un elemento frequentemente associato alla formazione del nostro Sistema Solare.
Nota: Un nanometro corrisponde a un miliardesimo di metro.