Il pianeta Plutone deve il suo nome a Ade, il dio mitologico greco conosciuto come il sovrano dell’inferno. Dopo un attento studio e diverse discussioni, gli è stato attribuito questo nome principalmente per la sua grande distanza dal sole.
Plutone è un corpo celeste avvolto nell’oscurità. Un ulteriore motivo per il suo nome è legato alle iniziali PL, riferite a Percival Lowell, il quale avanzò l’ipotesi che potesse esistere un altro pianeta. La scoperta di Plutone risale al 1930.
Rispetto agli altri otto pianeti del sistema solare, Plutone è relativamente ridotto, ed è infatti identificato come il pianeta più piccolo del sistema solare. Nel 2006, la sua classificazione è stata aggiornata a pianeta nano. La sua orbita generalmente si estende oltre quella di Nettuno.
La composizione del pianeta rimane ignota, ma la sua densità suggerisce la presenza di una miscela composta per il 30% da ghiaccio d’acqua e per il 70% da roccia. L’atmosfera di Plutone è principalmente composta da azoto, con una combinazione di metano e monossido di carbonio.
L’orbita di Plutone è molto eccentrica, portandolo a incrociarsi con il percorso orbitale di Nettuno. Il pianeta ha un satellite, noto come Caronte, che сon un diametro stimato di circa 1200 km, rappresenta una delle combinazioni di pianeta e satellite più simili in termini di dimensioni rispetto ad altri corpi celesti.
Per quanto riguarda le ricerche attuali, Plutone non è ancora stato visitato da sonde spaziali e le immagini catturate dalla sua superficie risultano sfocate. Tuttavia, nel 2015, una sonda chiamata New Horizons, lanciata da NASA nel 2006, ha effettuato un sorvolo di Plutone, aprendoci così a nuove scoperte.