Il termine collapsar rappresenta una stellina collassata, e in precedenza si riferiva specificamente a un buco nero di massa stellare, risultato dell’esaurimento del combustibile di una stella, in particolare: idrogeno ed elio, dove la forza di gravità prevale a causa del disequilibrio tra radiazione e pressione. Questo fenomeno porta alla collasso della stella su se stessa, un processo noto come collasso gravitazionale stellare.
Il destino finale della vita di una stella può manifestarsi in tre possibili esiti, a seconda della sua massa solare. Se la massa della stella è inferiore a 1,4 masse solari, conosciuta come limite di Chandrasekhar, essa stabilizzerà e si contrarrà, trasformandosi quindi in una nana bianca. Tuttavia, se supera tale limite, la stella potrà evolversi in una stella a neutroni o in un buco nero.
Il termine collapsar è più comunemente associato a stelle che ruotano rapidamente. Un esempio notevole è rappresentato dalla stella Wolf-Rayet, una massiccia stella che presenta una massa solare superiore a 30 (tre volte più pesante del Sole) e un enorme nucleo che collassa su di sé, generando un gigantesco buco nero stellare. Si dice che il buco nero ruoti incessantemente e attragga l’involucro circostante di materia stellare a velocità relativistiche, causando persino la curvatura della luce mentre essa lo attraversa.