Se desideri esplorare la violenza nell’universo, potrebbe essere utile approfondire il tema dei blazar. Un blazar rappresenta una fonte di energia compatta alimentata da buchi neri supermassicci e costituisce uno dei fenomeni più inquietanti dello spazio.
Questi oggetti extragalattici furono osservati per la prima volta intorno al 1972, grazie ai progressi nella tecnologia dell’interferometria a lunghissima base. Il termine “blazar” è stato coniato dall’astronomo Ed Spiegel nel 1978. In genere, i blazar si suddividono in due categorie principali: gli oggetti BL Lacertae (BL Lac) e i quasar Variabili Otticamente Violenti (OVV). Esistono anche alcuni blazar intermedi, che presentano caratteristiche di entrambi i tipi.
I blazar emettono getti di plasma ad alta energia con una velocità prossima a quella della luce. Si può considerare un blazar come un tipo compatto di quasar, che è una galassia distante dalla Via Lattea. Questo implica che i blazar appartengono al gruppo delle galassie attive nell’universo. I blazar si contraddistinguono per la loro elevata velocità e per l’energia estrema che emettono, rendendoli un argomento affascinante per gli scienziati nel campo dell’astronomia extragalattica.
Dal momento che sono alimentati da buchi neri, i blazar esistono grazie all’energia derivata da oggetti come polvere e stelle, che vengono assorbiti dai buchi neri supermassicci. Questo spiega l’enorme quantità di energia che possiedono.