Nel campo dell’astronomia, la lunghezza focale riveste un ruolo cruciale, specialmente quando si discute di telescopi. Essa rappresenta la distanza percorsa dalla luce, partendo dalla lente di un telescopio fino al punto in cui viene messa a fuoco. In ottica, la lunghezza focale è semplicemente definita come la misura nella quale un sistema ottico (come un telescopio) concentra (focalizza) o disperde (sfoca) la luce. A seconda delle necessità dell’astronomo, potrebbe essere preferibile un telescopio con una lunghezza focale corta, che consente di ottenere un angolo di campo più ampio; questa caratteristica è particolarmente utile nella ricerca di oggetti celesti che si muovono rapidamente. Al contrario, un telescopio con una lunghezza focale più lunga offre un ingrandimento maggiore di oggetti più distanti, ma con un angolo di visione più ridotto.
Per convenzione, i telescopi a lunga lunghezza focale sono impiegati per osservare oggetti nel cielo con traiettorie o movimenti predeterminati, rendendo poco necessario un ampio campo visivo per la ricerca. Inoltre, tali telescopi sono particolarmente vantaggiosi nell’osservazione di oggetti molto lontani, quelli che non possono essere visualizzati con chiarezza utilizzando strumenti di lunghezza focale significativamente più corta.
Nelle configurazioni ottiche che utilizzano più specchi o lenti, la lunghezza focale viene comunemente identificata come EFL, ovvero lunghezza focale efficace, per distinguere da FFL (lunghezza focale frontale) e BFL (lunghezza focale posteriore).