La Terra e gli altri pianeti del sistema solare non possiedono un posto fisso nell’universo. In assenza di un indirizzo permanente nello spazio, sono stati definiti “erranti”. La posizione ha un impatto evidente sull’osservazione planetaria.
Nell’astronomia posizionale, due corpi celesti sono osservati da un luogo specifico mentre si trovano in lati opposti del cielo. Due pianeti vengono considerati in opposizione l’uno all’altro quando esiste un’elongazione solare (cioè la misura dell’angolo tra un pianeta e il Sole) di 180 gradi – il che rappresenta l’elongazione massima. In termini semplici, l’opposizione avviene quando un pianeta si trova opposto al Sole nel cielo terrestre, oppure quando la Terra si trova tra il pianeta e il Sole.
Il punto di riferimento rimane sempre il Sole. I pianeti superiori, come Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno, le cui orbite sono esterne alla Terra, possono trovarsi in opposizione al Sole. Il momento migliore per osservare un pianeta è durante l’elongazione solare, dato che il pianeta sorge quando il Sole tramonta e rimane visibile durante la notte, tramontando mentre il Sole sorge. Al contrario, i pianeti inferiori, come Mercurio e Venere, hanno periodi di elongazione diversi rispetto ai pianeti superiori, poiché si trovano a una distanza maggiore dal Sole rispetto alla Terra.