I Damocloidi rappresentano un affascinante gruppo di asteroidi che si trovano a una posizione unica nel nostro sistema solare, essendo nuclei inattivi della Cometa di Halley e di altre comete a lungo periodo. Questi asteroidi si caratterizzano per avere un’orbita retrograda, differente da quella della maggior parte degli altri asteroidi. Il loro nome deriva dall’asteroide 5335 Damocles, scoperto da Robert McNaught nel 1991. La scelta del nome è ispirata a Damocle, una figura della mitologia greca, simbolo di fortuna e incertezza.
I Damocloidi condividono diverse proprietà con le comete, tanto che a volte risulta difficile distinguerli. Alcuni di questi oggetti possono sviluppare delle code durante il loro avvicinamento al Sole, rendendoli tecnicamente equiparabili a comete. Sono diventati inattivi a causa della perdita di materiale volatile, un fenomeno noto come outgassing, che comporta la lenta liberazione di gas adsorbiti sulla loro superficie.
La misura dell’albedo, ovvero la capacità di riflessione della luce solare, ha rivelato che i Damocloidi presentano una colorazione rossastra; tuttavia, questa tonalità è meno intensa rispetto a quella di Centauri e di molti oggetti della fascia di Kuiper. In media, il loro raggio si aggira attorno agli otto chilometri. Fino al 2005 erano stati catalogati circa venticinque Damocloidi conosciuti. Come accennato in precedenza, l’identificazione dei Damocloidi può risultare complicata e si stima che circa quattro asteroidi inizialmente classificati come Damocloidi si siano poi rivelati falsi. Questi includono C/2001 OG108 (LONEOS), C/2002 CE10 (LINEAR), C/2002 VQ94 (LINEAR) e C/2004 HV60 (Spacewatch), successivamente identificati come comete.