WASHINGTON — L’approccio di Donald Trump, presidente eletto, all’“America First” nella politica estera, che pone l’accento sulla riduzione della dipendenza degli Stati Uniti dalle alleanze tradizionali, potrebbe affrontare sfide complesse nello spazio, dove le partnership internazionali giocano un ruolo fondamentale nella sicurezza nazionale, ha dichiarato il generale in pensione della U.S. Space Force, John Shaw, il 14 novembre.
Shaw, che ha ricoperto il ruolo di vice comandante del Comando Spaziale degli Stati Uniti dal 2020 al 2023, ha affermato che lo scetticismo di Trump verso le alleanze internazionali potrebbe incorrere in limitazioni pratiche nel dominio spaziale.
“Credo che dovremo aspettare e vedere come si svilupperà la situazione,” ha detto Shaw in un podcast della Space Foundation. “È difficile fare le cose da soli nello spazio, poiché siamo tutti lì insieme. Sarebbe come cercare di gestire il controllo del traffico aereo da soli.”
Rete di alleanze spaziali
Gli Stati Uniti hanno a lungo costruito una rete di alleanze nello spazio, riflettendo un bisogno reciproco di sicurezza condivisa in un dominio ad alto rischio. Attraverso il Comando Spaziale degli Stati Uniti, mantengono oltre 185 accordi di consapevolezza situazionale spaziale (SSA) con settori commerciali, istituzioni accademiche e governi alleati per monitorare la posizione dei satelliti, detriti e altri oggetti spaziali. La coalizione Operation Olympic Defender, ad esempio, facilita la condivisione di informazioni tra gli alleati per scoraggiare e difendersi da azioni spaziali ostili.
Smantellare alleanze o limitare le partnership potrebbe indebolire gli sforzi di sicurezza spaziale degli Stati Uniti, complicando potenzialmente il tracciamento dei satelliti, la gestione del traffico spaziale e le posture difensive. I funzionari hanno dichiarato che le alleanze sono cruciali, considerando la dipendenza dai satelliti per tutto, dalla ricognizione militare alle comunicazioni civili.
Competizione con la Cina
Shaw ha sottolineato la crescente competizione con la Cina come un fattore che probabilmente influenzerà le politiche spaziali dell’amministrazione entrante. I recenti progressi della Cina, tra cui una missione lunare con equipaggio pianificata per i primi anni 2030, evidenziano le sue ambizioni di diventare una superpotenza spaziale, mettendo in dubbio il predominio degli Stati Uniti nello spazio.
“Ritengo che la nuova amministrazione sarà piuttosto favorevole allo spazio,” ha detto Shaw, notando l’interesse di Trump in quanto presidente che ha istituito la U.S. Space Force nel 2019. “Questo interesse non diminuirà, soprattutto con il progredire delle ambizioni spaziali della Cina.” Shaw ha suggerito che gli Stati Uniti potrebbero essere sotto pressione per accelerare le proprie missioni lunari, data la progressione della Cina, ma ha osservato che il percorso da seguire rimane incerto.
Gli sforzi dei potenziali avversari per sfidare gli Stati Uniti rimarranno un fattore chiave nella politica spaziale di sicurezza nazionale, ha aggiunto Shaw. “Non credo che le minacce diminuiranno,” ha detto, riferendosi allo sviluppo di armi spaziali da parte della Cina e della Russia.