Galassia a Carretti
La Galassia a Carretti, conosciuta scientificamente con il nome di ESO 350-40, è una galassia ad anello situata nella costellazione meridionale dello Scultore. Si trova a circa 500 milioni di anni luce dalla Terra e presenta caratteristiche distintive, tra cui la somiglianza con una ruota di carro, che ha ispirato il suo nome. Questa galassia è anche citata nel catalogo come PGC 2248 e Zwicky’s Ellipse. La Galassia a Carretti è stata uno dei primi obiettivi osservati dal Telescopio Spaziale James Webb (JWST) di NASA e ESA, confermando il suo status di oggetto di grande interesse nell’astronomia contemporanea.
La sua struttura complessa è stata influenzata da una collisione con un’altra galassia, portando alla formazione di una struttura a “anello e mozzo” che caratterizza ESO 350-40. La Galassia mostra un’azione di distorsione mareale e un notevole sviluppo di nuove stelle, visto che l’incontro ha causato la compressione di polvere e gas, generando un’area di intensa formazione stellare. I due anelli che compongono la galassia si espandono verso l’esterno, il cerchio interno luminoso circonda il nucleo galattico, contenendo un anello di polvere che oscura la vista al suo interno. L’anello esterno, denso di polvere e gas, rappresenta il fulcro della nascita di nuove stelle.
Grazie al Telescopio Spaziale Hubble, è stata possibile l’osservazione di nodi blu brillanti che sono enormi ammassi di stelle neonate. La Galassia a Carretti era originariamente una tipica galassia a spirale, fino a essere impattata da una galassia compagna più piccola tra 200 e 300 milioni di anni fa. Questo scontro ha innescato onde d’urto che hanno agito sul gas e sulla polvere circostanti, promuovendo la formazione di stelle e creando una vista spettacolare di bracci a spirale che stentano a ricomporsi.
All’interno della galassia, il processo di formazione stellare è complesso, con la presenza di diverse stelle massicce che, al termine della loro vita, possono trasformarsi in stelle di neutroni o buchi neri. Le stelle di neutroni in particolare, interagendo gravitazionalmente con stelle compagne, possono strappare materia da esse, diventando potenti sorgenti di raggi X. Le osservazioni X della Galassia a Carretti hanno identificato numerosi di queste sorgenti, rendendola una delle più ricche in questo tipo di fenomeno nel nostro universo locale.
Gruppo di Galassie a Carretti
La Galassia a Carretti è la più luminosa e grande di un gruppo di quattro galassie interconnesse. Le galassie più piccole compagne, chiamate G1, G2 e G3, sono spirali con caratteristiche uniche che le contraddistinguono. G1 è una spirale irregolare Magellanica, G2 è una spirale compatta con una prominente coda mareale, mentre G3, situata a 287.000 anni luce dalla Galassia a Carretti, presenta un lungo braccio di idrogeno neutro collegato al gruppo.
Immagine del Telescopio Spaziale Hubble (HST)
Le immagini catturate dal Telescopio Spaziale Hubble nel 2007 hanno rivelato dettagli cruciali sulla nascita delle stelle, offrendo a astronomi l’opportunità di studiare la formazione di stelle massicce in enormi nuvole di gas. Le immagini hanno messo in evidenza bracci sottili che collegano il nucleo galattico e l’anello esterno, indicativo di una ristrutturazione in corso della galassia.
Con una distanza di circa 500 milioni di anni luce nella costellazione dello Scultore, la forma a carretti della galassia è il risultato di una collisione galattica. Un secondo intruso ha creato onde d’urto che hanno riempito la galassia di nuove aree di intensa formazione stellare evidenziate in blu nelle immagini. L’anello più esterno, che è 1.5 volte le dimensioni della Via Lattea, segna il confine della onda d’urto generata dalla collisione.
Immagine del Telescopio Spaziale James Webb (JWST)
La Galassia a Carretti è stata uno dei primi oggetti del cielo profondo catturati dal James Webb, rivelando un’analisi senza precedenti sulla sua evoluzione nel corso di miliardi di anni. Attraverso immagini in infrarosso, sono stati rivelati dettagli significativi riguardo al buco nero centrale e all’attività di formazione stellare. Le osservazioni hanno mostrato che, sebbene la galassia abbia subito dei cambiamenti drammatici, mantiene ancora caratteristiche a spirale, con bracci che si stanno riformando.
Il centro della galassia è caratterizzato da quantità significative di polvere calda, che il telescopio è in grado di visualizzare in dettagli senza precedenti. La regione centrale presenta ammassi di stelle giovani massicce, mentre l’anello esterno contiene segmenti di formazione di stelle e resti di supernova. Questo anello ha vissuto un’espansione per circa 440 milioni di anni e continua a innescare la nascita di nuove stelle.
Fatti
La Galassia a Carretti è stata scoperta dall’astronomo svizzero Fritz Zwicky nel 1941. Zwicky descrisse la galassia come una delle strutture più complesse, ancora in attesa di essere spiegata in base alla dinamica stellare. Un tipo II di supernova è stato identificato all’interno della galassia il 23 novembre 2021, designato come SN 2021afdx. Questo evento è stata immortalato nell’immagine del James Webb, contribuendo alle attenzioni scientifiche verso questo affascinante oggetto.
La Galassia a Carretti ruota a una velocità di 217 km/s all’anello esterno, allontanandosi da noi a 9.050 km/s. La sua massa è stimata tra 2.9 e 4.8 miliardi di masse solari, rendendola una delle sorgenti più brillanti di emissione ultravioletta nel nostro universo locale.
L’immagine della Galassia a Carretti svela molte galassie più lontane e deboli, che formano una vasta superstruttura e si trovano nei pressi della parete di Scultore, un’enorme struttura di ammassi galattici che si estende per oltre un miliardo di anni luce. Inoltre, è stata proposta una teoria alternativa, denominata Modello della Particella Sferica di Luce, che potrebbe spiegare l’aspetto insolito della galassia, suggerendo che l’enorme nucleo di luce abbia subito instabilità in passato.
Posizione
La Galassia a Carretti si colloca nella costellazione dello Scultore, vicino alla gigante rossa Eta Sculptoris. Si posiziona circa a due terzi della distanza dalla più luminosa Diphda in Cetus ad Ankaa in Fenice. Può essere osservata nella stessa area del cielo delle galassie a spirale NGC 300 e NGC 55 (la Galassia della Balena) e, con la sua magnitudine apparente di 15.2, è idealmente visionabile con telescopi da 10 pollici o più grandi.
Costellazione | Scultore |
Ascensione retta | 00h 37m 41.1133192382s |
Declinazione | −33° 42′ 58.515101737″ |
Tipo | S pec (Anello) |
Magnitudine apparente | 15.2 |
Dimensione apparente | 1′.1 x 0′.9 |
Dimensione | 144.300 anni luce (44.23 kiloparsec – diametro isofotale) |
Massa | 2.9 – 4.8 miliardi di masse solari |
Distanza | 500 milioni di anni luce (150 megaparsec) |
Redshift | 9.050 ± 3 km/s |
Nomi e designazioni | Galassia a Carretti, Galassia ad Anello a Carretti, Ellisse di Zwicky, PGC 2248, LEDA 2248, VV 784, ESO 350-40, MCG-06-02-022a, SGC 003515-3359.5, AM 0035-335, FM 351-2, HRG 35002 |